Bambinate. Oggi si chiama bullismo, una volta non si chiamava proprio.

Bambinate

Il bullismo è sempre esistito. Lo sa perfettamente Semo che ha un soprannome cattivo come i suoi aguzzini. Stupidi per davvero. Una via crucis che guarda caso si svolge ogni giorno, poco importa che non sia un venerdì santo. Gli adulti non vedono, la malignità dei ragazzini ci vede benissimo. E lì Semo li guarda attonito mentre fanno scempio del suo corpo e della sua anima. Gli anni passano, cinquanta se non di più. Uomini fatti e finiti che si ritrovano e scavano in un passato mai dimenticato. La giustizia arriverà per il povero Semo? No, perché nessuna giustizia esisterà mai per un’infanzia rubata, sofferta, tradita proprio da quelli che avrebbero dovuto essere i tuoi amici. Sembrano bambinate, invece è bullismo.

La figlia.

Può tuo padre essere il Boia dei Balcani? Puoi tu, la figlia, ignorarlo? Ma ecco la terribile verità piombare su di te, e allora chiudere gli occhi sarà impossibile. Eppure il suo amore nei tuoi confronti è sconfinato, siete l’emblema della famiglia felice. Ma purtroppo, Ana, è così. Farsene una ragione sarà durissima. Storia e storia […]

Intima apparenza.

Racconti che iniziano e che a volte non finiscono. Un po’ Carver, un po’ Borges, un po’ Munro, un po’ niente di tutto ciò. Perché Edith Pearlman, ci racconta la vita a modo dei suoi personaggi. Un cappello che stabilisce il destino delle ragazze da marito, un amorino simbolo di un tradimento, una donna che […]

L’animale femmina.

Rosita è da sempre una femmina in gabbia. Soggiogata dalla madre, fugge e si ritrova in una città fredda, inospitale che la sfrutta nel lavoro, nell’amore, nella vita. Fino a che, per colpa o grazie alle vessazioni di uomo, si sveglia dal suo torpore. Ascolta e si ascolta. Capisce che l’amore, come la vita, hanno […]

L’arminuta.

L’arminuta è la ritornata. Ma non sa perché. E’ stata restituita senza motivo apparente alla sua famiglia di origine. Poveri, diversi, anaffettivi, così lontani dalla sua mamma (forse) e dal suo papà (forse). Le basta poco per abituarsi, per affezionarsi alla sorella, per piangere la morte di un fratello che non sapeva neanche di avere. […]